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N.0 Giugno 2006
| | | | I servizi postali cinesi |
“Partendo da Cambaluc, lungo tutte queste strade si incontra ogni venticinque miglia una stazione di posta, sistemata in un grande e attrezzato edificio dove i messaggeri del Gran Khan sostano per riposare; qui trovano un letto, una coperta ricamata di seta e tutto quello che può servire e far comodo, tanto che ci si troverebbe bene anche un re, se vi si dovesse fermare. In queste stazioni i funzionari del Gran Khan hanno a disposizione quattrocento cavalli che l'imperatore fa tenere pronti per loro, per qualsiasi destinazione debbano partire. Ed e così in tutte le province dell'Impero..." Così inizia Marco Polo, nella descrizione del "Milione", a descrivere il servizio postale cinese, visto con gli occhi di un europeo del XIII secolo.
L'introduzione della carta
La carta in Europa iniziò a circolare nel tardo medioevo, trattandosi di un'antica arte cinese messa a punto nel I secolo d.C. e finita casualmente nell'VIII secolo in mano agli Arabi, i quali la perfezionarono e la introdussero anche nei loro domini nell'area mediterranea. Anzi, fu proprio attraverso la penisola italiana che la carta iniziò a diffondersi in Europa nel XIII secolo.
Il significato della parola "Posta".
Il termine “posta” deriva dal latino posita, ovvero “situata”, riferito alle antiche “stazioni di rifornimento”, veri e propri “centri di comunicazione” disposti a distanze anche di pochi chilometri uno dall'altro che permettevano il cambio dei cavalli e lo scambio della corrispondenza tra i corrieri.
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