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N.19 December 2008




Postal History ITA 
Il Congresso di Parigi


Caduta la piazzaforte di Sebastopoli il 7 settembre 1855, le forze russe la evacuarono l’11 dopo aver affondato le loro residue navi (altre erano state affondate in precedenza per bloccare il porto) e facendo saltare le fortificazioni. Nicola I era morto in marzo e sia il suo successore, Alessandro II, sia gli alleati, efficacemente sostenuti dalla diplomazia austriaca, all’inizio del 1856 erano pronti a fare la pace. Un grande congresso internazionale si riunì a Parigi dalla fine di febbraio alla fine di marzo, e i suoi lavori si conclusero col trattato di Parigi, firmato il 30 marzo, in forza del quale la Russia cedette alla Turchia la foce del Danubio e una parte della Bessarabia e accettò la neutralizzazione del Mar Nero, in altre parole s’impegnò a non mantenervi né una flotta né fortificazioni costiere. La Russia inoltre rinunciò ad ogni pretesa di protettorato sugli ortodossi dell’impero ottomano, i principati danubiani furono posti sotto la garanzia congiunta delle potenze firmatarie e fu istituita una commissione internazionale per garantire la libera navigazione del Danubio. Il Trattato di Parigi segnò un netto declino della posizione russa nell’Europa sudorientale e nel Medio Oriente, e in pratica nel mondo intero. Dal Congresso di Parigi Cavour tornò sostanzialmente a mani vuote, tuttavia ebbe la possibilità di sollevare la “questione italiana” dinanzi alle delegazioni straniere, mettendo in luce il carattere potenzialmente rivoluzionario della situazione creata dai governi oppressivi della penisola. Nel discorso alla Camera del 6 maggio 1856 illustrò i risultati del Congresso, sottolineando come gli interessi dell’Austria e quelli del Piemonte fossero ormai inconciliabili.





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